Una donna di 30 anni è morta due giorni fa a Pszczyna, in Polonia, in seguito a un aborto negato. Si tratta di un effetto della legge che vieta l’interruzione volontaria di gravidanza, fortemente voluta dal governo ultraconservatore polacco che ha scatenato tantissime proteste che però non hanno ottenuto l’annullamento della decisione.
L’aborto in Polonia è infatti un reato penale. “È inacettabile che una giovane donna abbia perso la propria vita a causa dell’arretratezza mentale e culturale di un governo conservatore indifferente ai diritti” ha detto Simona Viola, della segreteria di +Europa.
“La morte di questa giovane ragazza – aggiunge – poteva e doveva essere evitata, ma i timori delle possibili conseguenze penali hanno impedito ai medici di aiutare la donna nonostante il feto fosse gravemente malformato e l’aborto fosse l’unica strada per salvarle la vita. Quello che succede in Polonia riguarda tutti i cittadini dell’Unione europea e i diritti delle ragazze polacche sono i diritti di tutte noi”, conclude Viola.
Polonia, le negano l'aborto e muore a 30 anni, l'ira di +Europa: "Inaccettabile"
Si tratta di un effetto della legge che vieta l'interruzione volontaria di gravidanza, fortemente voluta dal governo ultraconservatore polacco
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4 Novembre 2021 - 18.09
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