Lech Walesa accusa il governo polacco: "Stanno distruggendo libertà e diritti civili"

L'ex presidente polacco ha parlato anche della crisi al confine tra Polonia e Bielorussia: "Minsk usa i migranti per destabilizzare la Ue"

Lech Walesa accusa il governo polacco: "Stanno distruggendo libertà e diritti civili"
Lech Walesa
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20 Novembre 2021 - 12.44


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Una situazione terribile: da una parte i liberticidi e xenofobi polacchi e dall’altra la Bielorussia nelle mani di un tiranno che criminalizza e incarcera gli oppositori.

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Nel mezzo i migranti lasciati in condizioni terribili.

La Bielorussia cerca di far passare migliaia di profughi per destabilizzare l’Unione Europea. La preoccupazione di Moraviecki è fondata: l’Europa non può accogliere milioni di migranti. Ma il punto è perché tutte queste persone cercano di entrare? Il motivo è che le diseguaglianze tra i popoli sono troppo forti”. 

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E’ quanto afferma l’ex presidente polacco Lech Walesa, intervistato dal Corriere della Sera sulla crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia.

“Di base la Russia è ostile all’Unione Europea, perché è il principale ostacolo al suo desiderio di riconquistare le repubbliche perdute – prosegue l’ex leader di Solidarnosc – Ma non sappiamo esattamente quali siano gli obiettivi di Lukashenko e di Putin”. Riguardo poi all fatto che il premier polacco Mateusz Morawiecki accusa Angela Merkel di legittimare il regime di Minsk trattando con Lukaskenko, Walesa afferma: “Non sono d’accordo con Moraviecki su tante questioni e neppure su questa. I politici polacchi al potere oggi sono deboli, mentre Angela Merkel è una buona negoziatrice e sta cercando di fare del suo meglio”.

Infine sui rapporti difficili tra Varsavia e la Ue, Walesa esclude una “Polexit” “perché anche se i governanti polacchi sono euroscettici, il popolo vuole restare nell’Unione”. E poi punta il dito contro “le nuove classi politiche al potere” che “stanno distruggendo” quanto conquistato in Polonia sul fronte dei diritti civili e libertà: “Ci siamo battuti negli anni passati per far includere nella carta costituzionale le basi dei diritti principali. E ci eravamo riusciti con Solidarnosc”.

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