Nexa Technologies, azienda francese specializzata nell’ambito della sicurezza, è stata messa sotto indagine con l’accusa di “complicità in atti di tortura e sparizioni forzate” e di aver venduto al regime egiziano apparecchiature di sorveglianza informatica che avrebbero consentito di rintracciare gli oppositori.
l pronunciamento del giudice per le indagini preliminari, responsabile delle indagini, risale al 12 ottobre, circa quattro mesi dopo quelli emessi nei confronti di quattro dirigenti della società, sostengono le fonti dell’Afp. L’avvocato di Nexa Technologies, François Zimeray, ha rifiutato di commentare.
Lo ha appreso l’Afp da una fonte vicina al caso.
La notizia è di particolare interesse per l’Italia dato che Nexa Technologies è una delle tre aziende francesi sospettate di aver fornito al regime di Al Sisi un sistema di sorveglianza della popolazione, in grado di intercettare comunicazioni telefoniche e internet e di localizzare le posizioni degli utenti.
Sistema che sarebbe stato consegnato nel 2014, nello stesso periodo in cui è stato ucciso Giulio Regeni, che potrebbe essere stato intercettato proprio con l’aiuto di queste tecnologie.
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