Arrivano misure precauzionali, per contrastare la variante Omicron anche dallo Stato di Israele, che ha approvato nuove restrizioni per contrastarla. L’allerta è giunta dopo i casi in Europa: Germania, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Italia.
Il governo ha deciso di chiudere le frontiere per due settimane vietando agli stranieri l’ingresso nel Paese, a meno che non ricevano un permesso speciale da un comitato governativo.
Lo ha scritto il Times of Israel spiegando che le nuove regole entreranno in vigore stasera. Il governo inoltre ha anche ampliato la quarantena obbligatoria per gli israeliani vaccinati che arrivano dall’estero e ha dato il via libera all’agenzia di sicurezza Shin Bet per riprendere il monitoraggio delle persone infette, secondo i resoconti dei media ebraici.
Gli israeliani vaccinati – che in base alle regole esistenti dovevano fare un test per il coronavirus all’arrivo in aeroporto e rimanere in isolamento fino a quando non avessero ricevuto un risultato negativo – ora dovranno entrare in quarantena per 72 ore e fare un altro test il terzo giorno dopo il loro arrivo.
I viaggiatori non vaccinati dovranno invece rimanere in quarantena per almeno una settimana e potranno lasciare l’isolamento solo dopo aver ricevuto un esito negativo del test condotto il settimo giorno. Gli israeliani provenienti da paesi “rossi” ad alto rischio dovranno essere messi in quarantena in hotel scelti dallo Stato fino a quando non riceveranno un risultato negativo del test del virus.
Durante la riunione del governo di ieri sera, il primo ministro Naftali Bennett ha affermato che Israele deve essere cauto e ridurre al minimo i rischi dovuti all’incertezza sulla nuova variante omicron del coronavirus.
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