Dopo il golpe in Birmania del 3 febbraio che ha scatenato violente proteste represse in maniera dura dalla giunta militare, la leader della Lega Nazionale di Liberazione, Aung San Suu Kyi, è stata incriminata per diversi reati ed arrestata.
Ora su di lei cadono altre pesanti accuse da parte del governo militare che guida il paese da quasi un anno.
Il Nobel per la pace è infatti stata condannata da un tribunale del Myanmar a 4 anni di prigione per le accuse di incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti Covid. Lo ha annunciato un portavoce della giunta militare.
Aung San Suu Kyi “è stata condannata a due anni di reclusione ai sensi della sezione 505(b) e a due anni di reclusione ai sensi della legge sui disastri naturali”, ha detto il portavoce della giunta Zaw Min Tun.