L’ex candidata alla presidenza in Bielorussia, Sergei Tikhanovsky, e marito di Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione, è stato condannato a 18 anni di carcere dal tribunale di Gomel.
A renderlo noto è l’agenzia Belta. Fra le altre accuse, anche quella di aver organizzato manifestazioni. Tikhanovsky, che la scorsa primavera si era candidato alla corsa per le presidenziali, era stato arrestato durante la campagna elettorale.
A prendere il suo posto la moglie Svetlana Tikhanoskaya, oggi esiliata in Lituania, che continua a chiedere nuove elezioni democratiche. È una “vendetta” del regime di Alexander Lukashenko: così la Tikhanovskaya, ha reagito alla condanna del marito.
Lo stesso tribunale ha anche condannato a 15 anni di carcere il blogger Ihar Losik, accusato di aver usato il suo canale Telegram per organizzare azioni in violazione dell’ordine pubblico, a conclusione del processo, durato 173 giorni, che si è svolto a porte chiuse.
Insieme a Tikhanovsky e Losik, altri quattro imputati, tutti considerati dall’opposizione e dai diversi gruppi per la difesa dei diritti umani come prigionieri politici: l’ex candidato alle presidenziali Mikalay Statkevich, e gli attivisti Uladzimer Tsyhanovich, Artsyom Sakau e Dzmitry Papou.