Aung San Suu Kyi: rinviato al 27 dicembre il verdetto del nuovo processo a suo carico

Già condannata a 2 anni di carcere all'inizio di dicembre per incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti Covid, l'ex leader birmana deve ora rispondere di importazione illegale e possesso di una decina di walkie-talkie.

Aung San Suu Kyi: rinviato al 27 dicembre il verdetto del nuovo processo a suo carico
Aung San Suu Kyi
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20 Dicembre 2021 - 10.45


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Aung San Suu Kyi, vincitrice del premio Nobel per la pace, 76 anni, è agli arresti domiciliari dal golpe militare che ha rovesciato il suo governo lo scorso 1 febbraio.

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In Myanmar è stato rinviato al 27 dicembre il verdetto in un’altra parte del processo a suo carico, già condannata a 2 anni di carcere all’inizio di dicembre per incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti Covid.

Ora rischia una condanna a tre anni di carcere per importazione illegale e possesso di una decina di walkie-talkie.

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Le accuse si riferiscono alle prime ore del colpo di stato, quando soldati e polizia fecero irruzione nell’abitazione di San Suu Kyi e la trovarono in possesso di attrezzature non autorizzate. Durante l’indagine, gli autori del blitz hanno ammesso di non avere un mandato di perquisizione, secondo una fonte a conoscenza dei fatti.

L’ex leader all’inizio del mese è stata condannata a quattro anni di carcere per incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti Covid, un verdetto condannato con forza dalla comunità internazionale. Il capo della giunta, Min Aung Hlaing, ha poi commutato la pena in due anni di carcere che, ha annunciato, Suu Kyi avrebbe scontato agli arresti domiciliari nella capitale Naypyidaw.

Ai media non è permesso l’accesso al processo, che si svolge a porte chiuse in un tribunale speciale della capitale. La giunta ha anche vietato al team legale dell’imputata di parlare con la stampa e con le organizzazioni internazionali.

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La giunta ha regolarmente aggiunto nuove accuse, tra cui corruzione (punibile con 15 anni di carcere) e brogli elettorali nelle elezioni che il partito di Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia, ha vinto a mani basse nel novembre 2020.

Da quasi 10 anni ormai, Suu Kyi è confinata in un luogo segreto. Il suo legame con il mondo esterno si limita a brevi incontri con i suoi avvocati, che l’hanno informata della situazione nel Paese e hanno trasmesso messaggi ai suoi sostenitori. Dal team legale di Aung San Suu Kyi sono arrivate le uniche informazioni sul processo.

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