Il Covid in tutto il globo è in piena quarta ondata. E’ ancora travolgente l’aumento dei contagi in Francia, arrivati a 464.769 in 24 ore. Lo ha riportato la sanità pubblica, segnalando un brusco aumento rispetto ai 368mila di martedì scorso.
Il tasso di positività al test – ha riportato Le Figaro – è ancora in aumento, attestandosi al 23,9%. Il tasso di incidenza è di 3.063 persone contagiate ogni 100.000 abitanti. Oggi comunque il governo si è detto “ottimista” sul rallentamento della pandemia, citando soprattutto la “stabilizzazione delle rianimazioni” e il fatto che la variante Delta, più pericolosa, sia “arretrata”.
Anche i grandi felini negli zoo del Sudafrica sono a rischio di contrarre il Covid-19 da chi si occupa di loro: lo dice uno studio sudafricano pubblicato sul giornale ‘Viruses’. Ricercatori guidati da scienziati dell’Università di Pretoria hanno trovato tre leoni e due puma positivi al coronavirus, con indizi che rimandano alla positività degli esseri umani con cui sono stati a contatto. Tale fenomeno “rappresenta un rischio per i grandi felini in cattività”, dicono gli autori dello studio, avviato dopo che tre leoni di uno zoo privato di Johannesburg si sono ammalati lo scorso anno con difficoltà respiratorie, naso gocciolante e tosse secca. Uno dei tre ha sviluppato anche la polmonite, mentre gli altri due sono guariti dopo sintomi più lievi.
Contagi tra gli animali anche ad Hong Kong, dove le autorità Hong Kong hanno deciso di abbattere oltre 2.000 animali domestici in risposta a un focolaio di Covid che ha coinvolto i criceti in un negozio di animali a Causeway Bay. Un impiegato e un cliente con cui è entrato in contatto sono stati colpiti dal virus e i funzionari sanitari hanno detto che 11 criceti prelevati dal negozio sono risultati positivi, così come campioni ambientali dal magazzino dell’azienda a Tai Po. Chiunque abbia comprato un piccolo roditore dal 22 dicembre, ha riferito il network Rthk, è “fortemente invitato” a riconsegnarlo per i test. A prescindere dal risultato sarà soppresso. Intanto le autorità sanitarie di Pechino hanno annunciato la conferma di altri due casi di contagio da Covid-19, collegati al primo contagio della variante Omicron emerso nel fine settimana. Parlando in un briefing, la vice direttrice del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie di Pechino, Pang Xinghuo, ha spiegato che i due nuovi casi – appurati dal 17 al 18 gennaio – sono la madre e un collega del caso Omicron del 15 gennaio, tutti residenti nel distretto di Haidian. Dopo il secondo caso, il complesso residenziale di Haidian in cui vivevano i contagiati è stato temporaneamente chiuso e sono stati avviati ulteriori test per tutti i residenti, in aggiunta ai 16.000 effettuati. I contagi aggiuntivi nella capitale giungono a poco più di due settimane dall’inizio delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, alimentando nuovo allarme. Ieri le Poste cinesi hanno attribuito il primo contagio Omicron a una lettera proveniente dal Canada, ordinando la disinfezione di tutta la corrispondenza proveniente dall’estero.
Dopo due giorni di ‘black out’, imputato a difficoltà tecniche di fronte ad una grande mole di dati, il ministero della sanità ha reso noto stasera che il 16 gennaio si sono avuti in Israele 62.210 contagi di Covid ed il 17 gennaio altri 65.259. In precedenza il ministero aveva informato anche che il numero dei malati gravi è salito adesso a 498: il doppio rispetto ad una settimana fa. Nelle dichiarazioni alla stampa gli esperti prevedono che l’ondata di contagi stia raggiungendo adesso i massimi livelli e che dalla prossima settimana dovrebbe iniziare a calare.
Il Giappone aggiorna il record per numero di contagi da Covid, per la prima volta sopra quota 27mila a livello nazionale da inizio pandemia, confermando l’avanzata della variante Omicron e il temuto arrivo della sesta ondata del virus. Sebbene con valori di gran lunga inferiori ai Paesi occidentali, il precedente record risaliva ad agosto, poco dopo le Olimpiadi di Tokyo, con 25.992 positività. Oltre alla capitale – che ha quintuplicato i casi in meno di una settimana a 5.185, preoccupa anche la città di Osaka con 5.400 nuove infezioni. Il governo giapponese, secondo quanto riferisce l’emittente pubblica Nhk, si appresta ad annunciare il ‘quasi stato di emergenza’ in almeno 12 delle 47 prefetture dell’arcipelago, consentendo ai governatori di imporre ulteriori restrizioni alle attività commerciali, inasprendo le regole sugli assembramenti nei locali pubblici.
La Germania raggiunge un nuovo picco di incidenza del virus, con 553,2 nuovi contagi settimanali ogni 100.000 abitanti, ma i valori reali potrebbero essere più alti perché le capacità di test nei laboratori sono ormai al limite. Ne riferisce il Robert Koch Institut e Dpa. In un giorno l’Rki riporta di 74.405 nuove infezioni ma il numero reale potrebbe essere molto più alto data la diffusione di Omicron che porta i laboratori di analisi al limite della loro capacità di screening. “Nel nord della Germania, i laboratori di analisi sono già al limite. Ora abbiamo tassi di positività del 30-40 % qui, non ho mai visto nulla di simile prima”, ha detto il presidente dell’Associazione dei medici di laboratorio tedeschi, Andreas Bobrowski. Nel frattempo, più del 90% delle infezioni da corona rilevate sono dovute alla variante Omicron, ha proseguito l’esperto.
In Russia nel corso dell’ultima giornata sono stati registrati 31.252 nuovi casi di Covid-19, il numero più alto accertato in un giorno dallo scorso 6 dicembre: lo riporta Novaya Gazeta citando i dati del centro operativo nazionale anticoronavirus. Secondo il centro, in Russia nel corso dell’ultima giornata 688 persone sono morte a causa della malattia. Nella giornata precedente, stando ai dati pubblicati ieri mattina, in Russia erano stati registrati 30.726 nuovi casi di Covid-19 e 670 decessi provocati dalla malattia.
New York e altri Stati della costa nordorientale degli Usa hanno visto negli ultimi giorni un rapido calo dei casi di Covid e, secondo gli esperti, si avviano a raggiungere il picco della nuova ondata scatenata dalla variante Omicron. A New York la media settimanale è scesa dai 40.000 casi del 9 gennaio ai 28.000 di domenica, mentre i ricoveri sono rimasti stabili sotto i 12.000 per il secondo giorno di fila.
Nuovo picco di contagi in Slovenia, dove nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati 8.681 su 13.803 test effettuati, con un tasso di positività sempre altissimo, al 62,9%. Si tratta del nuovo record di casi giornalieri dall’inizio della pandemia due anni fa. Dieci i decessi da ieri, come riferito dall’agenzia di stampa locale Sta.
Il Brasile ha registrato 74.134 nuovi contagi e 121 decessi nelle ultime 24 ore, elevando il bilancio dall’inizio della pandemia rispettivamente a 23.074.791 e 621.166, secondo il Consiglio nazionale dei segretari della salute. Nonostante il lunedì sia il giorno in cui giungono meno notifiche a causa del fine settimana, i numeri di ieri continuano a mostrare il ritmo accelerato delle infezioni in tutto il Paese. La media mobile degli ultimi sette giorni è stata di 73.728 infezioni al giorno. Il numero dei decessi è salito a una media di 154, a ritmo costante, ma inferiore rispetto al passato. Secondo Conass, le prime due settimane dell’anno hanno riportato il Paese ai livelli di giugno 2021 in termini di contagi.
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