I disordini, o eventuali tali, sono stati disinnescati dalle forze di sicurezza ucraine che hanno arrestato un gruppo di persone che, secondo Kiev, preparavano una sommossa nella capitale.
Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Denys Monastyrsky citato da Interfax. Le autorità stanno lavorando per individuare “i mandanti e i beneficiari”, in particolare per stabilire se vi sia un legame con i servizi russi. Secondo il ministro erano state preparate manifestazioni di piazza a Kiev durante le quali sarebbero dovuti scoppiare disordini “per destabilizzare la situazione”.
Secondo le autorità ucraine, il gruppo prevedeva di radunare fino a 5mila persone, “di cui 1,5 mila agenti mercenari titushki, che avrebbero dovuto organizzare scontri con le forze dell’ordine”. Per il ministro Monastyrskyi nel piano era compreso il dare fuoco agli pneumatici delle auto, utilizzare estintori e fuochi d’artificio.
Martedì colloquio tra Lavrov e Blinken
Il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato Usa Antony Blinken avranno martedì un colloquio telefonico. Lo riferisce il ministero russo citato dalla Tass.
Gb verso legge per congelamento beni società russe vicine a Putin
Il dossier Ucraina vede coinvolti sempre più Stati. La Gran Bretagna sta preparando una legge per il congelamento dei beni di società e cittadini russi “di importanza strategica” nel sistema di potere moscovita, da attivare in caso di invasione russa dell’Ucraina. Lo scrive il Times. Oltre al congelamento degli asset degli oligarchi russi più vicini al Cremlino, il progetto di legge promosso dal governo prevederebbe la revoca dei visti emessi a favore dei dirigenti delle aziende russe nel mirino.
Mosca: “Se Gb imporrà sanzioni reagiremo
“Non si è fatta attendere, ovviamente, la risposta russa all’ipotesi di una legge “anti-Putin” inglese. “Il ministro degli Esteri britannico ha parlato di sanzioni, l’attacco di un singolo Paese alle aziende russe naturalmente implica misure di ritorsione. Queste saranno formulate soltanto considerando i nostri interessi, sulla base dei nostri interessi, se necessario”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando le eventuali sanzioni britanniche legate alla questione ucraina.