Nel 2003 è stato considerato l’uomo più ricco di Russia.
Il suo patrimonio stimato è di circa 15 miliardi di dollari.
I genitori dell’imprenditore erano Boris Khodorkovsky, ebreo, e Marina, di religione cristiano-ortodossa, entrambi ingegneri. Seguendo la tradizione familiare, anche Mikhail Khodorkovsky ha frequentato la facoltà di ingegneria chimica, laureandosi nel 1986. Fervente patriota e comunista nonché attivista del Komsomol, era perfettamente inserito nel tessuto sociale e politico sovietico. Negli anni della Glasnost’ e della Perestroika, ha cominciato a lavorare a diverse attività imprenditoriali e, nel 1988, ha fondato una banca privata chiamata Menatep. Inoltre, è stato consulente finanziario del primo governo El’cin.
Negli anni ’90, è entrato a far parte dell’allora ristretto gruppo degli oligarchi russi, appropriandosi in modo poco trasparente di alcune delle principali compagnie russe specializzate soprattutto nell’estrazione di materie prime e accumulando enormi ricchezze. In questo periodo, infatti, divenne capo della Jukos, una delle più grandi aziende nel settore del petrolio.
Nel 2003, Mikhail Khodorkovsky è stato arrestato per fronde fiscale e, dopo essere stato condannato a un anno e nove mesi di carcere, l’imprenditore russo è andato in banca rotta. Inoltre, la compagnia di Stato Rosneft rilevò gli asset più importanti.
Successivamente, nel 2010, Khodorkovsky è stato condannato per appropriazione indebita e riciclaggio di denaro e la sua detenzione in carcere venne estesa fino al 2017.
Dai media e dagli analisti internazionali, il processo contro l’imprenditore russo è stato concepito come un processo politico ordinato dal presidente Vladimir Putin. Il capo del Cremlino, infatti, voleva in realtà liberarsi di uno degli uomini più potenti della Russia che, prima di essere incarcerato, si era scagliato contro lo stato di corruzione del Paese. A questo proposito, è intervenuta Anmesty International che ha denunciato le irregolarità dei processi celebrati e considera Khodorkovsky com un prigioniero di coscienza.
Per quanto riguarda la reclusione dell’imprenditore russo, ha scontato dieci anni di carcere in Siberia per poi essere scarcerato nel dicembre 2013. La Duma, infatti, approvò un provvedimento di amnistia per i reati dei quali Khodorkovsky era accusato. Dopo la scarcerazione, l’uomo ha lasciato il Paese andando dapprima in esilio in Germania e, poi, trasferendosi a Londra, dove vive tutt’ora.
In seguito all’esilio, Mikhail Khodorkovsky ha fondato l’organizzazione anti-Putin “Open Russia” che viene classificata dal Cremlino come “agente straniero”.
L’imprenditore, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ha rilasciato un’intervista a Repubblica in occasione della quale ha dichiarato: “Putin vuole occupare l’intera Ucraina, distruggere l’esercito, sciogliere il Parlamento, promuovere un cambio di regime e installare un governo fantoccio. Vuole catturare il presidente in carica Volodimir Zelensky per processarlo con un processo farsa o forse direttamente ucciderlo. Il suo progetto è un’occupazione di lunga durata. Ma ha fatto male i conti: l’Ucraina resisterà e la resistenza dell’esercito ucraino è più forte di quanto Putin pensasse. Putin negozierà solo quando gli ucraini saranno schiacciati e messi nell’angolo. Vladimir Putin è un criminale internazionale. Lui e il suo cerchio ristretto sanno che il loro destino è quello di finire alla Corte Internazionale dell’Aja ed essere giudicati per crimini di guerra”.