Il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, ha twittato che la situazione nella capitale polacca diventa “ogni giorno più difficile” e lo stesso vale per le altre grandi città della Polonia, dove confluisce la maggior parte dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina: 300mila persone hanno raggiunto Varsavia, ha scritto il sindaco, assicurando però che la città continuerà ad accogliere e proteggere i profughi ma chiedendo al tempo stesso aiuto e sostegno per farlo.
I rifugiati che arrivano nella capitale polacca vengono alloggiati principalmente all’interno di residenze private e in due grandi palazzetti dello sport. Ora vengono esposti cartelli nelle stazioni ferroviarie centrali di Varsavia per indirizzare chi arriva verso altre zone della Polonia: “Le grandi città in Polonia sono già sovraffollate”, dice un cartello, “non abbiate paura di andare nelle città più piccole: sono tranquille, c’è cibo e infrastrutture adatte”.
Analoga la situazione a Cracovia, dove il sindaco Jacek Majchrowski parla di una città vicina al massimo delle sue capacità, con 100mila persone arrivate nelle ultime due settimane. “Cracovia sta piano piano perdendo la possibilità di ospitare nuove ondate di profughi”, ha spiegato, precisando che ormai vengono offerte possibilità di alloggio e aiuto intorno alla città.
Secondo le autorità polacche sono circa 1,8 milioni i rifugiati ucraini giunti in Polonia dall’inizio dell’offensiva russa. Funzionari della Guardia di frontiera polacca hanno reso noto questa mattina che nella sola giornata di ieri circa 82.100 persone avevano attraversato il confine, portando il numero totale degli arrivi a 1,76 milioni.
Altri 18.400 ucraini sono entrati tra la mezzanotte e le 7 di questa mattina. Non si conosce ufficialmente il numero dei rifugiati rimasti nel paese e di quelli che hanno proseguito per altri stati.