Papa Francesco ha mostrato una bandiera proveniente dalla “città martoriata” di Bucha, in Ucraina. “Mi hanno portato questa bandiera: questa bandiera viene dalla guerra, proprio da Bucha e anche ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano. Salutiamoli e preghiamo insieme con loro”, ha proseguito il Pontefice parlando ai fedeli presenti in aula Paolo VI. “Questi bambini – ha spiegato Francesco invitando i piccoli a raggiungerlo sul palco – sono dovuti fuggire e arrivare a una terra strana. Questo è uno dei frutti della guerra: non dimentichiamoli e non dimentichiamo il popolo ucraino. E’ duro – ha sottolineato Bergoglio – essere sradicato dalla propria terra per una guerra”.
“Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha. Crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora: si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione. Preghiamo insieme su questo”, ha detto il Pontefice al termine dell’udienza generale.
“Si sta adesso assistendo all’impotenza delle Nazioni unite, perché prevale la logica delle strategie degli Stati più potenti e delle sfere di influenza”, ha quindi aggiunto.