Putin potrebbe aprire la porta del Cremlino a Papa Francesco. Dopo il desiderio espresso dal Pontefice di andare a Mosca per parlare con il presidente russo, una prima risposta è arrivata dall’ambasciatore in Vaticano Aleksandr Avdeev.
“In ogni situazione internazionale, il dialogo con Francesco è importante per Mosca”, ha affermato il diplomatico russo all’agenzia di stampa del suo Paese Ria Novosti. Aggiungendo: “Bergoglio è sempre un compagno gradito, un interlocutore desiderato”.
La Russia, dunque, apprezza molto il dialogo con papa Francesco indipendentemente dalle circostanze internazionali. Lo stesso pontefice, esprimendo il desiderio di incontrare Putin a Mosca, aveva osservato che la sua richiesta era rimasta senza risposta, sottolineando anche che era disposto a visitare l’Ucraina ma solo dopo essersi recato a Mosca.
In realtà la risposta a Bergoglio è arrivata ed è arrivata direttamente da via della Conciliazione numero 10, sede dell’ambasciatore russo in Vaticano.
Un parere contrario alla visita in Russia del pontefice è invece arrivato dall’ideologo ispiratore di Putin, Aleksandr Dugin, in un’intervista a Quotidiano Nazionale. “Papa Francesco rappresenta quel ramo della cristianità che fin dal Medioevo non ha rappresentato alcuna autorità per noi cristiani ortodossi. Nel moderno Occidente anticristiano, l’influenza del Papa è minima, ridotta a una funzione umanitaria insignificante e non influente”.
“Non importa per noi cosa pensa Papa Francesco delle guerre ‘giuste’ e ‘ingiuste’ – ha precisato Dugin. – E il suo appello a cercare un accordo in caso di conflitto vitale tra la civiltà russa e quella che ai nostri occhi è la civiltà dell’Anticristo, senza comprendere particolarmente la nostra posizione non ha molto peso per noi”. “Era necessario pensare a quando i cattolici sostenevano la russofobia tra gli uniati ucraini. Questo è uno dei numerosi fattori che hanno portato all’attuale conflitto”, conclude.
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