Guerra in Ucraina, le sagge parole di un diplomatico di lungo corso. «Le minacce di Putin servono in realtà a coprire quello che chiaramente è un sostanziale fallimento sul terreno». Lo sottolinea l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto Affari Internazionali ed ex Commissario europeo.
«Con queste minacce più o meno esplicite deve coprire quello che per ora è un insuccesso sul terreno, perché nonostante il numero dei militari, l’entità delle forze e la prevalenza delle armi che ha dispiegato, per il momento non ha ottenuto quello che voleva – prosegue – il che è evidente perché altrimenti si sarebbe fermato, ed è ancora alla ricerca di una soluzione sul campo che gli consenta di dire che l’operazione militare è un successo».
La tesi che Putin ha voluto ribadire nel suo discorso al Forum economico di San Pietroburgo «è che l’Unione Europea sia ostaggio e sia caduta vittima della linea aggressiva americana, e che le sanzioni siano inutili perché non danneggiano l’economia russa – spiega l’ambasciatore – semmai quella europea, mentre inflazione e stagflazione sarebbero il risultato di errori fatali delle leadership occidentali e insomma che l’Unione si stia condannando al declino».
«Putin fa appello in maniera scoperta e plateale a quelle forze politiche e a quei settori delle opinioni pubbliche nazionali che in Europa, più che negli Stati Uniti, sono tentati di seguire la narrativa putiniana per la quale nulla sarebbe successo se Unione Europea e Nato non avessero portato avanti una politica espansiva a danno della Russia – conclude – Si tratta in effetti soltanto dell’ennesimo tentativo di interferire nelle dinamiche delle democrazie occidentali».