L’Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ha dichiarato di essere “gravemente preoccupata” per il trattamento riservato da Mosca ai civili ucraini nei “campi di filtraggio” progettati per identificare coloro che sono sospettati di legami con le autorità di Kiev, secondo un rapporto che sarà pubblicato oggi.
Secondo i testimoni, questa procedura “comporta interrogatori brutali e umilianti perquisizioni corporali”, scrivono gli autori del documento. Chi ha combattuto con l’Ucraina o ha legami con il reggimento Azov “viene separato dagli altri e spesso scompare”. Alcuni vengono “vengono detenuti o addirittura uccisi”.
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