Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che non c’è una data precisa per la fine dell’ “operazione militare speciale” della Russia in Ucraina. L’operazione, secondo Peskov, si concluderà quando “tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti. L’aspetto essenziale non è il tempo ma l’efficacia”, ha dichiarato Peskov in un’intervista rilasciata ai media iraniani.
Le sanzioni che l’Occidente ha imposto nei confronti della Russia sono ”il prezzo” che il Paese paga per ”la sua indipendenza e sovranità”, ha detto ancora Peskov. “Ciò che non ci uccide ci rende solo più forti”, ha aggiunto, dicendo che ormai Mosca, come tra l’altro Teheran, si è abituata alle sanzioni ”illegali dal punto di vista del diritto internazionale”.
“Probabilmente questo è il prezzo che pagano sia il nostro Paese sia l’Iran per la loro indipendenza e per la loro sovranità. Abbiamo un proverbio in Russia: si dice che tutto ciò che non ci uccide ci rende solo più forti”, ha sottolineato.
La priorità è distruggere i missili a lungo raggio in dotazione dell’esercito ucraino e annullare la loro capacità di artiglieria, ha aggiunto dal canto suo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu durante un incontro con le truppe schierate in Ucraina e in particolare con il gruppo ‘Vostok’. E’ quanto riporta l’agenzia di stampa Tass, sottolineando che la priorità segnalata da Shoigu riguarda l’eliminazione della minaccia ucraina al Donbass.
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