La Commissione Europea starebbe lavorando a “diverse opzioni” in modo da sbloccare i restanti 8 miliardi del pacchetto di assistenza macro-finanziaria all’Ucraina concordato dai leader Ue. A dichiararlo è il portavoce dell’esecutivo Ue Eric Mamer. Finora Kiev ha ricevuto la prima tranche da un miliardo di euro.
Gli altri 8 miliardi sono tenuti in stallo dall’opposizione della Germania al sistema di garanzie richiesto. “Abbiamo bisogno di trovare garanzie sufficienti al di fuori del bilancio Ue, con una copertura del 70%” e “questo richiede l’accordo con i Paesi. Ci stiamo lavorando, non è un pacchetto facile da concludere”, ha spiegato il portavoce.
Per aggirare il blocco di Berlino, la Commissione europea intende presentare una proposta “al più presto, in linea con il mandato ricevuto” dai leader Ue, ha precisato un’altra portavoce dell’esecutivo Ue, Arianna Podestà, riferendo che “i lavori tecnici stanno proseguendo” e “le consultazioni” con le capitali Ue “sono in corso”. All’inizio di questa settimana la Commissione europea, a nome dell’Ue, ha erogato in due soluzioni da 500 milioni di euro la prima tranche da un miliardo di euro del pacchetto di assistenza macro-finanziaria da 9 miliardi per Kiev, licenziato dai leader Ue nel vertice del 23-24 giugno.
L’importo, messo a disposizione sotto forma di prestiti a lungo termine a condizioni favorevoli, si aggiunge al prestito di emergenza di 1,2 miliardi di euro erogato nella prima metà dell’anno. Presi insieme, i due filoni del programma portano il sostegno totale all’Ucraina dall’inizio della guerra a 2,2 miliardi di euro. A questi fondi si aggiunge l’impegno da 1,59 miliardi di euro della Banca europea degli investimenti (Bei).