Purtroppo non è satira ma la triste realtà: un tribunale di Mosca ha multato il quotidiano di Anna Politkovskaya “Novaya Gazeta“, diretto dal premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, di una somma pari a 5.500 euro, 350.000 rubli per aver abusato della libertà di stampa.
Il nuovo articolo della legge russa sulla diffusione di informazioni deliberatamente false di importanza pubblica nei media prevede una sanzione fino a 500.000 rubli. Il giornale è già stato multato per 300.000 rubli in base a un articolo simile.
A marzo Novaya Gazeta aveva annunciato la sospensione delle pubblicazioni fino alla fine “dell’operazione militare russa”, ovvero della guerra in Ucraina, dopo aver ricevuto un nuovo avvertimento dal regolatore dei media Roskomnadzor.
Da allora sul sito sono state pubblicate solo le informazioni relative alla redazione e al caporedattore Dmitry Muratov.
Il 27 luglio, la redazione di Novaya Gazeta ha ricevuto una sentenza della Corte Suprema secondo cui l’authority russa ha intentato una causa per invalidare il certificato di registrazione come mass media elettronico di Novaya Gazeta, ovvero il sito www.novayagazeta.ru
Pochi giorni prima però era nata “Novaya rasskaz-gazeta”, una rivista creata dalla stessa redazione di Novaya Gazeta.
“Vincolati da dozzine di nuove leggi e divieti, abbiamo deciso di fare una rivista” scrivevano i giornalisti.
Va inoltre ricordato che il 7 aprile, in una carrozza alla stazione ferroviaria Kazansky a Mosca, uno sconosciuto ha cosparso Dmitrij Muratov, il direttore del giornale e premio Nobel, con una vernice rossa maleodorante. Pochi minuti dopo, sui canali Telegram è apparso un video dell’azione, filmato da un altro partecipante ad essa.
Muratov ha ricevuto un’ustione agli occhi, tutti i passeggeri hanno dovuto essere trasferiti poiché il treno odorava di acetone: il convoglio è partito con un ritardo di 40 minuti, evento davvero raro per i treni russi. Eppure non è ancora indicato ufficialmente un colpevole, mentre un’inchiesta condotta dal giornale ha già fatto nomi e cognomi.