La Cina si è rivolta alle case automobilistiche, intimando loro di richiedere delle specifiche licenze per raccogliere dati geografici a mezzo dei sensori dei loro veicoli smart. La mossa sottolinea le preoccupazioni del regime di Pechino per quel che riguarda la crescente capacità di mappatura delle auto smart. La dichiarazione, che giunge come una specificazione della legge cinese in materia di rilevamento dati e mappatura, riflette gli sforzi delle autorità di regolamentazione cinesi per prevenire qualsiasi scenario in cui dati altamente dettagliati raccolti dalle auto intelligenti potrebbero cadere nelle mani di attori stranieri considerati ostili.
Le case automobilistiche e gli sviluppatori di software di guida autonoma devono richiedere licenze di mappatura o chiedere a una società autorizzata di raccogliere, archiviare, trasformare ed elaborare i loro dati geografici, secondo la dichiarazione pubblicata dal Ministero delle risorse naturali. Il bollettino ufficiale del ministero ha affermato che il rapido sviluppo dell’industria cinese dei veicoli intelligenti e connessi comporta che sia necessario mettere un punto fermo sulla sicurezza dei dati ad alta precisione in tempo reale raccolti da questo genere di veicoli.
Si prevede che il mercato globale dell’industria dei veicoli intelligenti e connessi raggiungerà i 470 miliardi di dollari nel 2030, ha dichiarato sabato Wan Gang, vicepresidente dell’organismo consultivo nazionale cinese per la definizione delle politiche in una conferenza a Pechino. Finora la Cina ha rilasciato licenze di mappatura a più di 20 società, tra cui il gigante dei motori di ricerca Baidu e la società di mappatura sostenuta da Tencent, Navinfo.