Ucraina, Parolin: "Dio non chiede di piegarsi alle ingiustizie"

Il Segretario di Stato, Pietro Parolin, nella Messa a Santa Maria Maggiore per la pace in Ucraina, e per celebrare i trenta anni di relazioni diplomatiche tra il Paese e la Santa Sede"

Ucraina, Parolin: "Dio non chiede di piegarsi alle ingiustizie"
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17 Novembre 2022 - 17.01


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Parole significative, anche perché ci sono state persone che hanno interpretato il pacifismo con la resa incondizionata all’aggressore.

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“Preghiamo Dio perché la martoriata Ucraina da deserto torni ad essere un giardino fiorito”. Lo ha detto il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, nella Messa a Santa Maria Maggiore per la pace in Ucraina, e per celebrare i trenta anni di relazioni diplomatiche tra il Paese e la Santa Sede.

«Quando il Signore ci chiede di porgere l’altra guancia non chiede di piegarsi alle ingiustizie», ha detto Parolin sottolineando più volte la necessità di «giustizia e pace» in Ucraina e in tutti i Paesi del mondo interessati da una guerra. Ma «se è legittimo difendersi dal male esterno occorre anche difendersi internamente dall’odio e dalla vendetta».

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Quindi «Dio non ci chiede cose ingiuste o impossibili» ma di «cooperare con Lui nel fare il bene». È importante allora confidare nella possibilità della pace perché, ha concluso Parolin con riferimento alle letture della celebrazione, «perfino il deserto ha diritto di sperare».

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