Kiev, perquisito un monastero ortodosso fedele a Mosca: la protesta del Cremlino

Per Mosca la perquisizioni nel complesso del monastero di Kiev-Pechersk Lavra a Kiev possono essere viste come un'altra azione militare di Kiev contro la Chiesa ortodossa russa

Kiev, perquisito un monastero ortodosso fedele a Mosca: la protesta del Cremlino
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22 Novembre 2022 - 13.01


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 Una perquisizione delle forze speciali ucraine che voleva bloccare una rete russa. Ma le cose sono lette in maniera diversa da Mosca. Le perquisizioni nel complesso del monastero di Kiev-Pechersk Lavra a Kiev possono essere viste come un’altra azione militare di Kiev contro la Chiesa ortodossa russa.

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Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta Tass. «La parte ucraina è in guerra con la Chiesa ortodossa russa da molto tempo, e direi che questo può essere visto come un altro anello nella catena di queste azioni militari contro l’ortodossia russa», ha dichiarato Peskov.

La protesta della Chiesa ortodossa ucraina fedele al patriarcato di Mosca

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a Chiesa ortodossa russa ha denunciato come «un atto di intimidazione» una serie di perquisizioni in corso nello storico Monastero delle Grotte a Kiev da parte dei servizi d’intelligence e di sicurezza ucraini. Il Monastero delle Grotte (Pechersk Lavra), fondato nell’XI secolo e uno dei maggiori centri della Cristianità ortodossa, è sotto il controllo della Chiesa ortodossa ucraina fedele al patriarcato di Mosca.

I media ucraini, sottolinea la Chiesa ortodossa russa, hanno dato notizia di perquisizioni in corso del monastero da stamane per il sospetto che il luogo sacro sia usato per «ospitare gruppi sovversivi o di spionaggio, cittadini stranieri o immagazzinare armi».

«Come molti altri casi di persecuzione dei credenti in Ucraina fin dal 2014, questo atto di intimidazione sarà quasi certamente ignorato da coloro che si definiscono come la comunità internazionale dei diritti umani», afferma sul suo canale Telegram Vladimir Legoyda, rappresentante della Chiesa ortodossa russa, citato dall’agenzia Interfax.

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«Preghiamo – aggiunge Legoyda – per i nostri correligionari di Pechersk Lavra, vittime dell’illegalità, e facciamo appello a tutti i responsabili perché facciano il possibile in modo che la persecuzione finisca e l’antico monastero rimanga un luogo di preghiera per la pace». (

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