In Ucraina, tutte le grandi centrali termiche e idroelettriche sono state seriamente danneggiate, dopo gli attacchi missilistici russi sulle infrastrutture energetiche. Lo ha dichiarato Volodymyr Kudrytskyi, capo dell’operatore di rete statale ucraino Ukrenergo, definendo «colossale» il livello di danno al sistema energetico. Rimangono pertanto in vigore i blackout programmati per mantenere l’equilibrio e prevenire il «collasso» del sistema energetico.
La Russia ha preso di mira le infrastrutture critiche dell’Ucraina dall’inizio di ottobre, ammettendo che le strutture energetiche del Paese sono il suo obiettivo principale. Attaccare infrastrutture pubbliche vitali è un crimine di guerra, secondo la Convenzione di Ginevra.
Il 15 novembre, Mosca ha lanciato il suo più grande attacco missilistico contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, provocando interruzioni di corrente di emergenza in tutto il Paese. Secondo le autorità ucraine, quel giorno le forze russe hanno lanciato circa 90 missili contro obiettivi in tutta l’Ucraina.
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