Parole sagge quelle di Francesco che ci richiamano ad una responsabilità collettiva. Il conflitto in Ucraina conferma l’interconnessione tra i problemi che non possono essere risolti singolarmente. È quanto indica in sintesi il Papa in un messaggio ai partecipanti all’VIII Conferenza Rome Med Dialogues, in corso a Roma.
«Tale globalizzazione dei problemi si ripropone oggi a proposito del drammatico conflitto bellico in corso all’interno dell’Europa, tra Russia e Ucraina, dal quale, oltre ai danni incalcolabili di ogni guerra – sottolinea Papa Francesco – in termini di vittime, civili e militari, conseguono la crisi energetica, la crisi finanziaria, la crisi umanitaria per tanta gente innocente costretta a lasciare la propria casa e a perdere i beni più cari e, infine, la crisi alimentare, che colpisce un numero crescente di persone in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi più poveri. Il conflitto ucraino sta infatti producendo enormi ripercussioni nei Paesi nordafricani – rileva il Papa -, che dipendono per l’80% dal grano proveniente dall’Ucraina o dalla Russia».
E quindi «questa crisi ci esorta a prendere in considerazione la totalità della situazione reale in un’ottica globale, così come globali ne sono gli effetti».
«Pertanto, come non è possibile pensare di affrontare la crisi energetica a prescindere da quella politica – sottolinea ancora il Papa -, non si può al tempo stesso risolvere la crisi alimentare a prescindere dalla persistenza dei conflitti, o la crisi climatica senza prendere in considerazione il problema migratorio, o il soccorso alle economie più fragili o ancora la tutela delle libertà fondamentali. Né si può prendere in considerazione la vastità delle sofferenze umane – conclude il Pontefice – senza tener conto della crisi sociale, in cui, per un profitto economico o politico, il valore della persona umana viene sminuito e i diritti umani vengono calpestati».
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