La Francia ha fatto un passo indietro? Un corno. Le mezze veline del governo Meloni sui presunti ‘successi’ di Piantedosi e Tajiani in ambito Ue sono infondate: la Francia ha detto chiaramente che se l’Italia continuerà ad adottare le modalità di sbarco selettivo dei migranti dalle navi Ong e riterrà che le stesse navi Ong debbano andare in un porto dello stesso stato di quello della nave ci saranno conseguenze.
Tra Italia e Francia ad oggi restano opinioni divergenti sulla questione migratoria. Lo sottolineano fonti dell’Eliseo. «La questione specifica dell’applicazione della legge, che è quella che ci ha diviso con le autorità italiane il mese scorso, non è stata risolta», spiegano, sottolineando di non aver visto, almeno in questa fase, alcun cambiamento nella posizione delle autorità italiane, che attribuiscono la responsabilità dei soccorsi allo Stato che dà la bandiera alle navi ong, mentre Parigi ritiene che la legge attribuisca la responsabilità primaria agli Stati della zona Sar.
«Stiamo lavorando con i Paesi terzi per poter affrontare la questione in modo molto più ampio, cioè non solo tra Francia e Italia, come è successo durante l’episodio dell’Ocean Viking; un certo numero di Stati terzi, per di più europei, non sono stati coinvolti nella discussione, che si è concentrata su una discussione franco-italiana, mentre la discussione è ovviamente molto più ampia».