Il presidenzialismo, la personalizzazione, la voglia di semplificare la complessità a forza di slogan vuoti ma che ammaliano. Poi se tutte queste fragilità passano attraverso un fascista omofobo e spacciatore di fake news il gioco rischia di diventare pericoloso.
«Grande solidarietà verso Lula, che è una persona che ha molto combattuto e sofferto. È stato perseguitato, ha vinto in maniera democratica. Già prima delle elezioni si tagliava la tensione con il coltello, il Brasile è un Paese totalmente diviso in due. Il populismo, dove conta tantissimo la fidelizzazione tra i seguaci e il leader, anzi il leader sostituisce persino la voce dei seguaci perché in qualche modo il popolo «parla» attraverso il leader (cosa del tutto antidemocratica). Nel populismo c’è sempre la minaccia che, se qualcuno lede la «verità» del leader, si possono rompere le regole democratiche. Questa è una caratteristica del populismo».
Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd ha commentato l’assalto al parlamento brasiliano da parte dei sostenitori di Bolsonaro.