Una vergogna, la destra reazionaria che continua ad avere tentazioni golpiste. Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ha visitato gli edifici danneggiati del Congresso, del palazzo presidenziale e della Corte Suprema insieme ai governatori del Paese, condannando gli “atti terroristici” e giurando di punire i colpevoli.
“Non lasceremo che la democrazia ci sfugga di mano, perché è l’unica possibilità per noi di garantire che queste umili persone che vivono nelle periferie, dormendo per strada, abbiano il diritto di mangiare tre volte al giorno o di avere il diritto al lavoro” ha detto Lula.
La visita all’indomani delle proteste che hanno visto migliaia di manifestanti pro Bolsonaro irrompere nei palazzi istituzionali nella capitale Brasilia si è tenuta dopo l’incontro con i governatori dei 24 Stati del Brasile e il Consiglio dei ministri di emergenza.
Lula ha anche riferito di aver avuto conversazioni telefoniche con l’ex presidente Usa, Bill Clinton, con il premier del Portogallo, Antonio Costa e con il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel i quali hanno manifestato “la loro solidarietà al popolo brasiliano e condannato gli atti golpisti”.
Intanto l’ex presidente Bolsonaro, 67 anni, è stato ricoverato in ospedale in Florida, dove è volato negli prima del passaggio di consegne il 1° gennaio con Lula. A causa di forti dolori addominali. Pur avendo formalmente condannato la rivolta contro i palazzi del potere non ha ammesso la sconfitta nelle combattute elezioni.
Danni per 1,3 milioni di dollari
I danni subiti dal Congresso brasiliano dopo l’assalto compiuto domenica a Brasilia dai sostenitori dell’ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, ammontano a oltre 7 milioni di reais (1,3 milioni di dollari): questa la stima dell’ufficio stampa della Camera dei deputati brasiliana.
La ricostruzione completa degli uffici danneggiati, nonché la nuova installazione delle vetrate e delle apparecchiature distrutte, possono richiedere diverse settimane, secondo fonti parlamentari.