Un fascista nostalgico della dittatura militare che è stato appoggiato a sua volta da militari fascisti nostalgici della vecchia dittatura brasiliana.
Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha dichiarato che molti militari sono stati “conniventi” con i sostenitori radicali di Jair Bolsonaro, che domenica hanno assaltato i palazzi del potere a Brasilia. Lula ha poi attaccato l’ex leader di destra, da lui sconfitto di misura al ballottaggio del 30 ottobre, definendolo “uno squilibrato che, dopo aver perso le elezioni si è chiuso in casa e ha smesso di governare”.
“Questa è la prima volta nella storia del Brasile che un presidente eletto inizia a governare prima di entrare in carica”, ha aggiunto.
Lula durante un incontro con i giornalisti ha anche affermato di voler effettuare uno “screening approfondito” delle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza per identificare il personale militare che ricopre incarichi coinvolto nell’assalto. “E’ il momento di effettuare uno screening approfondito”, ha precisato Lula, “perchè la verità è che il palazzo presidenziale era pieno di bolsonaristi, di militari”.
“Sono convinto – prosegue Lula – che la porta del Palazzo Planalto sia stata aperta per far entrare le persone perché non c’è nessuna porta rotta. Significa che qui qualcuno ha facilitato il loro ingresso. Indagheremo con molta calma e vedremo cosa è realmente successo”.
Lula ha infine confermato che il ministro della Difesa Josè Múcio rimarrà in carica, nonostante le critiche per non aver previsto l’assalto. “Ho portato qui José Múcio e continuerà a essere il mio ministro perché mi fido di lui”.