Con Bolsonaro la deforestazione dell’Amazzonia è andata avanti a ritmi intensi. Le popolazioni indigene sono state lasciate in balia di bande di assassini e sfruttatori. Le principali organizzazioni internazionali hanno denunciato lo scempio ma l’estremista di destra ha sempre fatto finta di nulla.
E ora fa il risentito: le accuse di genocidio ai danni degli indios Yanomami sono «l’ennesima farsa della sinistra»: lo ha scritto sui social l’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, commentando l’apertura di un’inchiesta al riguardo annunciata ieri dal governo del neo presidente Luiz Inacio Lula da Silva.
«La sanità indigena è una delle priorità del governo federale. Dal 2019 al novembre 2022, il ministero della Salute ha fornito oltre 53 milioni di servizi di assistenza primaria alle popolazioni tradizionali, secondo i dati del Sistema unico di salute», ha affermato Bolsonaro.
«Un’altra misura iniziale è stata l’adozione del protocollo sanitario per l’ingresso nei territori indigeni. Sia nell’anno della decretazione della pandemia che in quello successivo furono prodotte relazioni tecniche per orientare i servizi sanitari su diagnosi, test, prevenzione, controllo e isolamento», ha aggiunto l’ex presidente.