Robert Habeck, è contrario alla consegna di caccia all’Ucraina, una mossa che porterebbe gli alleati occidentali a compiere probabilmente un passo troppo avanti. Habeck è stato uno dei primi nel suo governo a sostenere l’opportunità di rifornire l’Ucraina con i carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca, e ha difeso nuovamente la decisione in un talk show ieri sera. Tuttavia, ha detto, “c’è una differenza tra carri armati e aerei da combattimento”. L’ambasciatore ucraino in Germania, Oleksii Makeiev, ha intanto chiarito che non c’è stata alcuna richiesta ufficiale da Kiev a Berlino su aerei da combattimento. “Non abbiamo ancora presentato alcuna richiesta alla Germania sui caccia”, ha dichiarato Makeiev.
Il capo della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Christoph Heusgen, ha messo in guardia il governo tedesco dal respingere frettolosamente le richieste di armi provenienti da Kiev. “Costantemente escludiamo qualcosa che siamo pronti a fare in seguito. Questo ci rende inaffidabili”, ha dichiarato ai giornali del gruppo tedesco Bayern.
“Questa fretta di dire di no dovrebbe finire, è dannosa”, ha proseguito, consigliando di cambiare prospettiva e valutare ciò che è possibile e ha senso in termini di diritto internazionale, politico e militare.
Per quanto riguarda il dibattito sull’opportunità che la Germania, dopo aver recentemente promesso di fornire all’Ucraina i suoi Leopard, invii anche aerei da combattimento, Heusgen ha affermato: “Per quanto riguarda gli aerei, la loro consegna è legittima ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”.
L’invio di aerei da combattimento in Ucraina non renderebbe la Germania parte attiva nella guerra, ha aggiunto Heusgen, secondo il quale “se avessimo ancora aerei russi dei tempi della Repubblica Democratica Tedesca utilizzabili da piloti ucraini, direi che ovviamente li dovremmo mettere a disposizione dell’Ucraina”, ha dichiarato. Tuttavia, il dibattito attuale riguarda i caccia F-16 fabbricati negli Stati Uniti, “che la Germania non ha”, ha fatto presente.
L’ex premier britannico Boris Johnson ha sollecitato l’Occidente a fornire aerei da combattimento all’Ucraina, dopo che fino ad ora solo la Francia non ha escluso di rispondere positivamente alle richieste di Kiev. Il governo Gb di Rishi Sunak ha escluso l’invio di caccia e lo stesso ha fatto Joe Biden.
A Washington per incontrare esponenti politici americani per discutere del sostegno all’Ucraina, Johnson ha sottolineato che a Volodymir Zelensky va fornito tutto il sostegno di cui ha bisogno. “Tutto quello che dirò è che ogni volta che abbiamo detto che sarebbe stato un errore fornire questo e quest’altro sistema d’arma, finiamo poi con il cambiare idea e fare la cosa giusta per l’Ucraina. Ricordo che mi era stato detto che era sbagliato dare loro i missili anticarro da spalla. Che sono stati invece indispensabili per contrastare in battaglia i carri russi. Poi si diceva che non avrebbero dovuto essere inviati gli Himars che si sono dimostrati indispensabili per gli ucraini e lo stesso è avvenuto per i carri armati”, ha affermato a Fox News.
La Spagna intanto pianifica l’invio di un numero compreso tra i 4 e i 6 tank Leopard 2A4 a Kiev. A riferirne è El Pais, citando fonti governative secondo cui la cifra finale dipenderà dalle condizioni dei 53 carri armati immagazzinati da un decennio presso il Gruppo di supporto logistico numero 41 a Saragozza, il cui urgente ripristino è in fase di trattative tra il ministero della Difesa e l’industria militare, e dal contributo di altri Paesi.