Bolsonaro proteggeva i distruttori dell’ambiente nel nome del profitto e del disprezzo delle minoranze e della scienza. Ora il Brasile cambia rotta.
È pugno di ferro del governo brasiliano contro i cercatori d’oro clandestini dell’Amazzonia: le forze armate sono state mobilitate per liberare le terre indigene dai cosiddetti `garimpeiros´, accusati di aver contribuito all’emergenza sanitaria, alimentare e ambientale abbattutasi in particolare sull’etnia Yanomami, proprietaria della riserva più grande del Brasile.
Il presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, il mese scorso ha promesso di porre fine all’estrazione illegale per restituire al popolo dei nativi la «dignità che merita».
Secondo un reportage rilanciato di recente da Survival International, nella Terra Yanomami il tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni per malattie curabili è di nove volte superiore alla media nazionale. E un rapporto pubblicato nel maggio scorso da Unicef e dalla Fondazione Flocruz rivela che otto bambini Yanomami su dieci sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione. Sul «genocidio» dell’etnia è intanto stata aperta un’inchiesta dalla polizia federale brasiliana, che ha avanzato ipotesi su autorità del governo Bolsonaro.
Dopo la visita di Lula, il 21 gennaio, nella Terra Yanomami, nello Stato di Roraima, l’Aeronautica militare brasiliana (Fab) ha iniziato a fornire aiuti umanitari alle regioni colpite dalla carestia, consegnando tonnellate di cibo nei villaggi. Nell’occasione, bambini indigeni con evidenti segni di malnutrizione sono stati trasportati in elicottero per cure mediche.
Oggi la stessa Aeronautica è andata anche oltre, disponendo il blocco parziale dello spazio aereo sulla riserva Yanomami per impedire la circolazione di velivoli al servizio dei `garimpeiros´. La forza aerea potrà dunque intercettare elicotteri ed aerei che trasportano rifornimenti e armi ai cercatori d’oro.
Questi ultimi, secondo le denunce dei media e delle ong ambientaliste, sarebbero responsabili della contaminazione dei corsi d’acqua con il mercurio, il metallo che permette di amalgamare le preziose pagliuzze d’oro.
Lula si è impegnato a porre fine a questa situazione anche durante l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, lunedì al Palacio do Planalto di Brasilia. La Germania ha annunciato lo stanziamento di risorse per aiutare gli Yanomani, fondi che si aggiungeranno a quelli promessi la scorsa settimana dal vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans.
Il Consiglio missionario indigenista (Cimi), legato alla Chiesa cattolica, ha nel frattempo denunciato presunti legami tra cercatori d’oro e narcotrafficanti e cartelli come il Primo comando della capitale (Pcc), la più potente organizzazione criminale del Brasile.
Intanto il ministro della Difesa, Jose Mucio Monteiro, ha annunciato che la prossima settimana si recherà a Roraima insieme ai vertici militari: «Andremo a Roraima con l’intenzione di affrontare» i `garimpeiros´ che hanno «elicotteri, aerei e armi pesanti», ha dichiarato il ministro.