Sono putiniani a tutti gli effetti e non lo nascondono: in netto contrasto con lo spirito bipartisan che caratterizza il sostegno Usa all’Ucraina, il manipolo di deputati repubblicani estremisti di destra, e di fede trumpiana, si scagliano contro la missione a sorpresa di Joe Biden a Kiev, accusandolo di avere una politica «America last», America per ultima, invece dell’America first di Donald Trump.
«E’ incredibilmente offensivo: proprio oggi nel giorno del presidente, Joe Biden, ha scelto l’Ucraina sull’America, costringendo il popolo americano a pagare per il governo ucraino e la guerra» afferma su Twitter Marjorie Taylor Greene.
La seguace della setta Qanon, che durante il discorso sullo stato dell’Unione non ha esitato ad interrompero urlando Biden dandogli del «bugiardo», non si ferma qui nel suo linguaggio d’odio: «non posso esprimere quanto gli americani odino Joe Biden».
Scott Perry, deputato repubblicano eletto in Pennsylvania, accusa Biden di occuparsi del confine ucraino e non quello americano: «sconvolgente che il presidente Biden compaia in Ucraina per assicurarsi che il confine sia sicuro, ma non faccia lo stesso per l’America».
Per Greg Murphy, eletto in North Carolina, Biden, e non Vladimir Putin è responsabile per la guerra in Ucraina: «Ci sono voluti due anni perché il presidente andasse a visitare la zona di guerra che ha creato sul nostro confine meridionale – ha scritto su Twitter – ma ora va a vedere un’altra zona di guerra che ha creato in Ucraina».
Greene appartiene al gruppo di 11 deputati che ha presentato la risoluzione “Ukraine Fatigue”, la stanchezza per l’Ucraina, in cui si chiede la sospensione degli aiuti militari e finanziari a Kiev. Durante la sua visita, Biden ha annunciato altri 500 milioni di dollari per gli aiuti all’Ucraina.
