La Cisgiordania torna a infiammarsi dopo il raid militare israeliano a Nablus in cui sono morti 11 palestinesi e un centinaio sono rimasti feriti, sei dei quali versano in gravi condizioni. Nella notte sei razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, cinque dei quali sono stati intercettati dalle difese aeree mentre il sesto è finito in un’area disabitata. Due ore dopo, all’alba, l’esercito israeliano ha lanciato una serie di raid aerei di rappresaglia sull’enclave palestinese. Lo racconta su Agi.it Davide Sarsini
Tutto il mondo palestinese è in agitazione e per oggi è stato convocato uno sciopero generale in Cisgiordania per reagire all’incursione israeliana a Nablus, nel nord della Cisgiordania, roccaforte della resistenza armata. Il raid israeliano è scattato di giorno, fatto inusuale perché di solito avvengono di notte per contenere il rischio di vittime civili. I soldati hanno circondato l’edificio e chiesto agli uomini di arrendersi, ma questi hanno aperto il fuoco.
Nel mirino c’erano due comandanti della fazione armata Al Quds di Jihad Islami, gruppo islamista considerato vicino agli Hezbollah libanesi e ai regimi di Siria e Iran, uccisi insieme a un altro militante palestinese con i missili dopo che avevano rifiutato di arrendersi. I militari sono poi stati bersagliati con una sassaiola e il lancio di molotov e hanno aperto il fuoco. Negli scontri sono rimasti uccisi anche tre civili, tra cui un uomo di 72 anni e un ragazzo di 14 anni. Il bilancio delle vittime palestinesi da inizio anno è salito a 60 in meno di due mesi, il numero più alto nei Territori occupati dal 2000. Nel 2022 erano stati in totale 150. Il gruppo militante palestinese Hamas ha avvertito che “la pazienza sta finendo”.
“Condanniamo il raid dell’occupazione a Nablus e chiediamo la fine dei continui attacchi contro il nostro popolo”, ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell’Anp, Abu Mazen. Un gruppo armato di recente formazione con sede nella città vecchia di Nablus, chiamato Tana del Leone, ha confermato che i militanti erano suoi membri. La nuova escalation in Cisgiordania arriva due mesi dopo l’insediamento del nuovo governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dominato da ultranazionalisti che hanno spinto per la linea dura contro i militanti palestinesi.
La situazione nei Territori palestinesi occupati “è la più incandescente da anni”, ha avvertito il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha definito “profondamente preoccupante” l’operazione israeliana a Nablus. Guterres ha esortato a intensificare gli sforzi per prevenire un’ulteriore escalation di violenza, ridurre le tensioni e ripristinare la calma. “L’Ue si è detta “profondamente allarmata per la spirale di violenza in Cisgiordania” e l’alto rappresentante Josep Borrell ha sottolineato che è di “somma importanza che tutte le parti lavorino per ristabilire la calma e ridurre le tensioni in modo da evitare la perdita di vite”.