Prima i volgari insulti della cricca del Cremlino quando il Papa ha parlato dei crimini di guerra russi in Ucraina. Poi una mezza marcia indietro.
Le relazioni tra la Russia e il Vaticano si sono rafforzate nell’ultimo decennio, da quando il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio è diventato Papa. Lo ha detto l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Alexander Avdeyev, in un’intervista all’agenzia Tass.
“Le nostre relazioni bilaterali hanno acquistato stabilità e carattere sistemico”, ha detto il diplomatico, ricordando quindi che il presidente russo “Vladimir Putin ha visitato il Vaticano e ha incontrato papa Francesco tre volte“.
“Forse nessuno dei leader delle grandi potenze ha avuto così tanti incontri ‘tete-a-tete'”, ha rimarcato Avdeyev, secondo cui proprio tali colloqui hanno contribuito a creare fiducia tra i due leader.
Il diplomatico ha espresso apprezzamento per il livello di dialogo politico raggiunto nell’ultimo decennio con il Vaticano, su questioni quali la sicurezza internazionale, il Medio Oriente, la Siria e altro.
“Naturalmente, l’Ucraina è stata al centro dell’attenzione negli ultimi anni – ha aggiunto – ed è importante aver discusso la questione con franchezza”. Secondo Avdeyev, il Vaticano ha garantito “servizi positivi e importanti” come mediatore nel trasferimento delle liste dei prigionieri di guerra per gli scambi tra Russia e Ucraina.
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