La notizia è stata data con rilievo dai media russi: Papa Francesco è pronto a fare da intermediario nei negoziati tra la Chiesa ortodossa ucraina canonica (quella che obbedisce a Mosca) e la Chiesa ortodossa scismatica dell’Ucraina (che obbedisce a Kiev) nella situazione che prevede lo sfratto dei monaci legati a Mosca dal monastero di Kiev-Pechersk Lavra,
Leonid Sevastyanov, il presidente dell’Unione mondiale dei vecchi credenti, ha raccontato alla Tass di sua conversazione personale con il pontefice.
“Mi ha detto che è pronto a diventare un intermediario per consentire ai due patriarcati ortodossi di discutere tutte le questioni personali. Potrebbe fungere da mediatore, potrebbe aiutare la chiesa legata a Mosca a difendere la sua posizione. <…> Se c’è un problema nello stabilire relazioni e comunicare posizioni, è pronto a fare da intermediario”, ha detto Sevastyanov.
“Può solo invocare la pace, il dialogo e il negoziato. Nel caso Lavra chiede il rispetto della sacralità dei luoghi di culto, perché si fermino le azioni che vi si stanno svolgendo, ma non ha meccanismi legali per intervenire in qualche altro modo”, spiegò Sevastyanov.
Controversia Kiev-Pechersk Lavra
La controversia nasce dal fatto che l’Ucraina ha deciso di sfrattare gli ortodossi legati al Patriarcato di Mosca accusati di essere una sorta di quinta colonna di Putin e di tutti coloro che che sostengono la guerra russa.
Per questo il patriarca Kirill, di Mosca e di tutta la Rus’, si è rivolto ai capi delle Chiese ortodosse locali, a Papa Francesco, al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e ad altri leader religiosi e rappresentanti delle organizzazioni internazionali, chiedendo di “fare ogni sforzo possibile” per impedire l’espulsione di Monaci filo-russi della Kiev-Pechersk Lavra e la chiusura forzata del monastero.
Il 15 marzo, durante la tradizionale udienza collettiva, Papa Francesco, commentando la situazione che coinvolge la Kiev-Pechersk Lavra, ha invitato le parti in conflitto in Ucraina a “rispettare i luoghi religiosi”, aggiungendo che le persone “che si dedicano alla preghiera servire come sostegno per il popolo di Dio”.
Il fatto che i media russi abbiano dato con grande rilievo la notizia di questa disponibilità potrebbe essere un segnale delle potenzialità del Papa per mediare anche per la guerra.
Argomenti: papa francesco