Duro botta e risposta tra il Wsj e il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov dopo l’arresto in Russia del giornalista Evan Gershkovich. L’edizione americana del Wall Street Journal ha chiesto in un editoriale l’espulsione dagli Stati Uniti dell’ambasciatore russo e dei giornalisti russi presenti negli Usa. Una richiesta «assurda», reagisce il Cremlino.
Per il Wsj, «l’espulsione dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti, così come di tutti i giornalisti russi che lavorano qui, è il minimo su cui contare. Il primo dovere del governo degli Stati Uniti è proteggere i propri cittadini, e troppi governi oggi ritengono di poter arrestare e incarcerare gli americani impunemente».
Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, commentando il Wsj, distingue tra giornalisti `buoni´ e `cattivi´. «Dal momento che questo giornalista è stato colto in flagrante, la situazione è ovvia. Il giornale – afferma Peskov come riporta la Tass – è libero di chiedere l’espulsione di tutti i giornalisti russi, ma questo non dovrebbe accadere. Non c’è alcun motivo per farlo».
«Sarebbe assurdo e sbagliato limitare i diritti dei giornalisti in buona fede», ha aggiunto sottolineando che tutti i giornalisti stranieri con un accreditamento valido «possono e continuano a svolgere le loro attività giornalistiche nel nostro Paese». «Non subiscono alcuna restrizione e lavorano perfettamente bene. Ma in questo caso ci troviamo di fronte ad attività di spionaggio mascherate da giornalismo», ha aggiunto.