Morte di Tatarsky, Zakharova: "L'Occidente tace sugli attacchi ai nostri giornalisti"

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commenta la morte del blogger militare russo pro guerra Vladlen Tatarsky e accusa l'Occidente per il silenzio

Morte di Tatarsky, Zakharova: "L'Occidente tace sugli attacchi ai nostri giornalisti"
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2 Aprile 2023 - 22.03


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Morte del blogger propagandista Vladlen Tatarsky e Maria Zakharova alza subito la polemica contro l’Occidente.

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«I giornalisti russi subiscono costantemente minacce di rappresaglie da parte del regime di Kiev e dei suoi ispiratori, che vengono sempre più attuate. Sono sottoposti a molestie, stigmatizzati in senso letterale con contrassegni speciali sulle piattaforme digitali» e viene organizzata «una `caccia alle streghe´ nei media occidentali. Tutto questo avviene con una tacita noncuranza da parte delle strutture internazionali competenti, che non può più essere interpretata come conciliazione, ma come complicità». 

Parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando la morte del blogger militare russo pro guerra Vladlen Tatarsky nell’esplosione di un ordigno avvenuta in un bar di San Pietroburgo. 

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«Fino a poco tempo fa, l’Occidente combatteva l’estremismo e il terrorismo, marciando come un fronte unito a Parigi in difesa dei giornalisti contro cui erano stati commessi attacchi terroristici. Oggi, la mancanza di reazioni alla Casa Bianca, a Downing Street, all’Eliseo e così via, data la loro presunta preoccupazione per il benessere dei giornalisti e la libertà di giornalismo, parla da sola», aggiunge Zakharova, aggiungendo che «colpisce invece la reazione di Kiev, dove i beneficiari delle sovvenzioni occidentali dimostrano una non celata gioia per l’accaduto».

Le altre reazioni

La brigata Vostok, dove Tatarsky ha iniziato il suo servizio, aiuterà la sua famiglia mentre il presidente dell’Assemblea legislativa di San Pietroburgo, Alexander Belsky, ha definito l’incidente un crimine mostruoso.

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Secondo il vicepresidente della Duma di Stato Sergei Neverov, la tragedia ha dimostrato che ora a Kiev non c’è nessuno con cui parlare.

Mentre il leader il leader dell’LDPR Leonid Slutsky ha invitato i servizi di sicurezza a rafforzare la sicurezza nelle regioni dopo l’esplosione.

Il difensore civico russo per i diritti umani Tatyana Moskalkova ritiene che lo scopo dell’esplosione fosse intimidire i russi. Alexander Malkevich, primo vicepresidente della Commissione sui mass media e le comunicazioni di massa della Camera civica russa, è convinto che “la società civile attende una risposta sproporzionata al terrore scatenato contro i civili”.

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Il capo ad interim della DPR Denis Pushilin ha osservato che il commissario militare è stato “ucciso vilmente”. Stavano per presentare Tatarsky per un premio: la medaglia “Per la liberazione di Mariupol”.

Il capo dell’Unione dei giornalisti della Russia, Vladimir Solovyov, ha definito l’omicidio di Tatarsky “un crimine contro i giornalisti”.

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