A Gerusalemme, il blitz della polizia israeliana ha provocato numerosi feriti dopo gli scontri avvenuti all’interno della moschea di Al Aqsa, oltre acirca 350 arresti. Secondo Hamas, quanto accaduto è un “crimine senza precedenti”. Il movimento islamista ha invitato i palestinesi in Cisgiordania “ad andare in massa alla moschea di Al Aqsa per difenderla assieme a tutti i luoghi sacri”. Dopo gli scontri, da Gaza sono stati lanciati almeno nove razzi contro alcune città del sud di Israele. In risposta l’esercito dello Stato ebraico ha colpito a più riprese, con l’aviazione e l’artiglieria, postazioni di Hamas nella Striscia.
Secondo la polizia israeliana, i manifestanti nella moschea erano in possesso di fuochi d’artificio, bastoni e pietre. La polizia israeliana ha diffuso immagini video che mostrano quelle che sembrano infatti esplosioni di fuochi d’artificio all’interno della moschea e persone che lanciano pietre. Un altro video della polizia mostra agenti antisommossa con gli scudi che avanzano attraverso il luogo di culto sotto una raffica di scoppi. Il filmato mostra quindi una porta chiusa da una barricata e scatole di fuochi d’artificio su un tappeto sul pavimento e la polizia che scorta almeno cinque persone fuori con le mani ammanettate dietro la schiena.
Il complesso della moschea nella Città Vecchia di Gerusalemme Est, annessa dagli israeliani, ha già visto scontri e violenze tra palestinesi e israeliani, in particolare durante il mese di digiuno musulmano del Ramadan, che attira decine di migliaia di fedeli ad Al Aqsa. Il sito sacro musulmano è costruito in cima a quello che gli ebrei chiamano il Monte del Tempio, il luogo più sacro del giudaismo. La nuova violenza arriva quasi a metà del Ramadan e mentre gli ebrei si preparano a celebrare la loro Pasqua.
Il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avvertito Israele che il raid nella moschea di Al Aqsa “supera tutte le linee rosse e porterà a una grande esplosione”. A Gaza, i gruppi militanti palestinesi Hamas e della Jihad islamica hanno anche invitato i residenti palestinesi di Gerusalemme, della Cisgiordania e di Israele ad andare a radunarsi intorno alla moschea e ad affrontare le forze dello Stato ebraico.
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