Marine Le Pen, esponente e leader dell’ultradestra francese, in un’intervista a La Repubblica prende le distanze da Giorgia Meloni, che le appare troppo moderata.
«Non sono la sorella gemella di Meloni, resto fedele a Salvini. Resto euroscettica, e ogni giorno che passa lo divento di più. Non sono scettica sull’Europa, ma sull’organizzazione politica dell’Ue. Inoltre, la Francia ha un’eredità politica e un’indipendenza a livello internazionale. Meloni è favorevole alla Nato perché è italiana. Ci sono parti del suo progetto che non condivido. Politicamente mi sento più vicina a Matteo Salvini e non adatto il mio discorso ai risultati elettorali: sono una persona leale».
«Una vittoria della Russia sarebbe una catastrofe», prosegue. Le Pen plaude anche al «terzismo» di Emmanuel Macron tra Cina e Usa: «È la posizione gollista della Francia», sottolinea, aggiungendo poi: «Se fossi la Presidente, quando lo sarò, la prima cosa a cui penserei è l’interesse della Francia. Fin dall’inizio abbiamo detto: la Russia sta commettendo un grave errore attaccando militarmente l’Ucraina e violando la sua sovranità territoriale e politica – continua – Perciò farei tutto il possibile affinché la Francia promuova una risoluzione pacifica del conflitto».
Parlando sempre della presidente del Consiglio italiana, Le Pen ribadisce: «Meloni sta governando senza attirare le critiche agitate dalla demonizzazione in atto prima della sua elezione», sottolinea.
E in merito all’immigrazione: «Meloni non è la mia sorella gemella. Io voglio darmi gli strumenti per una politica dissuasiva sull’immigrazione, facendo passare con un referendum una riforma costituzionale che sottoponga l’assistenza sociale non contributiva a un certo numero di criteri, riservando gli assegni familiari ai francesi, abolendo lo ius soli».
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