Una azione dietro le linee della resistenza ucraina e dei loro corpi speciali: il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev, ha dichiarato che l’incendio in un deposito di carburante nella città portuale di Sebastopoli in Crimea è stato contenuto.
Secondo la Reuters, Razvozhaev ha comunicato su Telegram che l’incendio è stato spento in un’area di 1.000 metri quadrati. In precedenza, il governatore aveva riferito che non c’erano feriti e che il deposito era stato colpito da due droni, secondo le informazioni preliminari.
Il capo della Crimea, Sergei Aksyonov, ha anche confermato che non ci sono state vittime russe e ha attribuito la colpa degli attacchi all’Ucraina, sostenendo che le forze di difesa aerea e di guerra elettronica abbiano abbattuto i droni sopra la Crimea sabato.
Un portavoce delle forze armate ucraine ha negato che l’Ucraina sia responsabile del fuoco di sabato e ha dichiarato di non avere alcuna informazione in tal senso.
Gli 007 di Kiev esultano e parlano di punizione di Dio per Uman
L’esplosione e il conseguente vasto incendio di un deposito di carburante a Sebastopoli è «la punizione di Dio, in particolare per i civili uccisi a Uman, tra i quali ci sono cinque bambini».
Lo ha detto Andriy Yusov, rappresentante del Gur, il servizio di intelligence del ministero della Difesa dell’Ucraina, come riporta Rbc Ukraine.
«Questa punizione sarà di lunga durata. È auspicabile affinché tutti i residenti della Crimea temporaneamente occupata non siano vicini alle strutture militari nel prossimo futuro», ha detto ancora Yusov, aggiungendo che nell’esplosione di Sebastopoli sono stati distrutti più di 10 serbatoi con prodotti petroliferi. La loro capacità totale è di circa 40 mila tonnellate. I prodotti petroliferi erano destinati alle esigenze della flotta del Mar Nero della Federazione Russa.