Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha chiesto che il leader russo Vladimir Putin sia consegnato alla giustizia dell’Aia.
Zelensky, infatti, ha chiesto la creazione di un tribunale per i crimini di guerra separato dal tribunale penale internazionale aggiungendo nel suo discorso: “L’aggressore deve sentire tutta la potenza della giustizia. Questa è la nostra responsabilità storica. Solo un’istituzione è in grado di rispondere al crimine originale, il crimine di aggressione: un tribunale. Non un compromesso che permetta ai politici di dire che il caso è presumibilmente chiuso, ma un tribunale vero, veramente vero, a tutti gli effetti”.
Un atto di aggressione è definito dalle Nazioni Unite come “invasione o attacco da parte delle forze armate di uno Stato (sul) territorio di un altro Stato, o qualsiasi occupazione militare”.
La Corte penale internazionale, che ha sede all’Aia, nei Paesi Bassi, ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Putin per sospetta deportazione di bambini dall’Ucraina.
Ma non ha giurisdizione sui presunti crimini di aggressione. La Commissione europea, tra l’altro, ha già espresso il proprio sostegno alla creazione di un centro internazionale separato per il perseguimento del crimine di aggressione in Ucraina, che verrebbe istituito all’Aia.
Rimangono importanti questioni legali e pratiche sul modo in cui tale tribunale verrebbe legittimato, sia da un gruppo di Paesi che lo sostengono, sia con l’approvazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La Russia non è membro della Corte penale internazionale e già rifiuta la sua giurisdizione.