Attentato a Prilepin, Mosca dice di aver arrestato l'autore: "È al soldo di Kiev"

 Il comitato investigativo russo ha fatto sapere che l'uomo fermato in relazione all'attentato contro lo scrittore nazionalista Zakhar Prilepin, si chaima Aleksandr Permyakov e ha confessato di aver «agito su ordine dei servizi segreti ucraini».

Attentato a Prilepin, Mosca dice di aver arrestato l'autore: "È al soldo di Kiev"
Aleksandr Permyakov accusato di essere l'autore dell'attentato a Zakhar Prilepin
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6 Maggio 2023 - 19.42


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Una inchiesta lampo con confessione incorporata che lascia perplessi.

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 Il comitato investigativo russo ha fatto sapere che l’uomo fermato in relazione all’attentato contro lo scrittore nazionalista Zakhar Prilepin, si chaima Aleksandr Permyakov e ha confessato di aver «agito su ordine dei servizi segreti ucraini». Lo riportano le agenzie russe.

«Sulla strada lungo il percorso dell’auto di Prilepin», si legge nella ricostruzione del Comitato investigativo russo dopo l’interrogatorio, «Permyakov ha piazzato un ordigno esplosivo che ha azionato a distanza. Successivamente è fuggito dalla scena, ma è stato arrestato dalle forze dell’ordine quando è uscito dal bosco in un’altra zona abitata». 

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Il Comitato investigativo ha definito un «atto terroristico» l’attentato contro lo scrittore, che aveva combattuto tra il 2016 e il 2018 in Donbass e che aveva partecipato anche alle ostilità in Ucraina dopo essersi arruolato nella Guardia Nazionale. Il ministero dell’Interno ha confermato che Prilepin è rimasto ferito e che un’altra persona, quella al volante dell’auto esplosa, è morta. Non è il primo attacco contro i nazionalisti russi negli ultimi mesi e Mosca ha sempre puntato il dito contro i servizi segreti ucraini. 

Il 2 aprile, il noto blogger militare Vladlen Tatarski, convinto sostenitore della campagna militare russa in Ucraina, è morto a seguito di un’esplosione in un bar di San Pietroburgo; secondo le autorità russe, i responsabili sono «i servizi segreti ucraini e i loro agenti, compresi quelli dell’opposizione russa in esilio». Il 6 marzo, il Servizio di sicurezza federale (Fsb) ha dichiarato di aver sventato un attacco, anch’esso presumibilmente preparato dall’Ucraina, contro il cosiddetto «oligarca ortodosso» Konstantin Malofeev, capo dell’emittente nazionalista Tsargrad. Il 20 agosto 2022, l’auto della giornalista Daria Dugin, figlia di Aleksandr Dugin, filosofo alleato del presidente russo Vladimir Putin, è esplosa nella regione di Mosca, uccidendola. La Russia ha attribuito l’attacco a un cittadino ucraino. Prilepin, che ha combattuto a metà degli Anni ’90 anche in Cecenia e Daghestan, è stato il leader del partito ultranazionalista `Per la verità´ che ha creato nel 2020 e si è fuso poi, nel 2021, con `Russia Giusta´. 

Lo scrittore è stato anche membro del bandito Partito nazionale bolscevico di Eduard Limonov. Successivamente, ha sostenuto l’opposizione extraparlamentare nella richiesta delle dimissioni di Putin. La sua posizione è poi cambiata dopo l’annessione della Crimea nel 2014, quando ha annunciato pubblicamente che avrebbe smesso di criticare il Cremlino. Tra le sue opere tradotte in Italia «Sankja», «Il monastero» e «Il peccato».

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