Putin omaggia il Patriarca reazionario: l'icona della Trinità data alla Chiesa Ortodossa

Autocrazia e teocrazia: il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di consegnare la storica icona della Trinità del XV secolo conservata in un un museo alla Chiesa ortodossa russa guidata da Kirill I perché molto importante per i credenti.

L'icona della Trinità data alla chiesa ortodossa russa
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16 Maggio 2023 - 15.54


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Autocrazia e teocrazia: il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di consegnare la storica icona della Trinità del XV secolo conservata in un un museo alla Chiesa ortodossa russa perché molto importante per i credenti.

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La chiesa ortodossa russa è omofoba e reazionaria è Putin ha sposato questa linea di estrema destra come parte della sua visione dell’identità nazionale della Russia. Il patriarcato di Mosca è uno dei più ardenti sostenitori istituzionali della guerra della Russia in Ucraina.

Il suo capo, il patriarca Kirill, ha esortato i russi a sostenere la campagna militare di Mosca in Ucraina e ha affermato l’anno scorso che coloro che sono morti combattendo in Ucraina sarebbero stati purificati dai loro peccati.

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Le icone sono dipinti religiosi stilizzati, spesso dorati, considerati sacri nelle Chiese ortodosse orientali.

Si pensa che la Trinità di Andrei Rublyov, una delle icone russe più sacre e artisticamente importanti, sia stata dipinta per onorare San Sergio di Radonezh a Sergiyev Posad, vicino a Mosca. Raffigura tre angeli che visitarono Abramo alla Quercia di Mamre nel Libro della Genesi, il primo della Bibbia. L’icona è stata trasferita più volte durante i periodi di conflitto interno.

Nel 2022 l’opera è stata trasferita per le celebrazioni religiose in un monastero a Sergiyev Posad: il Trinity Lavra di San Sergio, centro spirituale della Chiesa russa e patrimonio mondiale dell’Unesco.

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Il Patriarcato di Mosca ha dichiarato che sarà esposta per un anno nella Cattedrale di Cristo Salvatore nel centro di Mosca prima di tornare a Sergiyev Posad.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto ai giornalisti: “Questo riguarda un gran numero di credenti nel nostro Paese, per i quali questo è un oggetto molto sacro. Tenerla in un museo era sbagliato”

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