La maggior parte dei paesi della regione Asia-Pacifico è contraria allo scontro tra blocchi e all’espansione della Nato nella regione: lo ha detto lunedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin durante un briefing.
Commentando le dichiarazioni dei rappresentanti di Indonesia, Singapore e molti altri paesi che non vogliono vedere una nuova guerra fredda e non vogliono essere costretti a scegliere tra Cina e Stati Uniti, il portavoce ha detto: “La posizione della maggior parte dei paesi in la regione è molto chiara: si oppongono alla fusione di vari blocchi militari nella regione, non accolgono con favore l’espansione della Nato in Asia, non accettano il trasferimento dello scontro di blocco in Asia”. Wang Wenbin ha sottolineato che gli stati regionali “non permetteranno una guerra fredda o una guerra calda in Asia”.
Ha aggiunto che l’Asia è “la regione con il maggior potenziale di crescita e sviluppo nel mondo”. Secondo lui, l’Asia dovrebbe essere una grande arena per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e non dovrebbe essere divisa in “piccoli blocchi chiusi ed esclusivi”.
“Alcuni paesi affermano di essere liberi e aperti a mantenere la pace e la prosperità nella regione, ma in realtà stanno costantemente distruggendo vari blocchi militari e cercando di spingere la Nato nella regione dell’Asia-Pacifico”, ha detto Wang Wenbin.
I rappresentanti dell’Indonesia, di Singapore e di molti altri paesi hanno espresso la loro riluttanza a vedere una nuova guerra fredda alla conferenza sulla sicurezza internazionale Shangri-La Dialogue, tenutasi dal 2 al 4 giugno a Singapore. Lì, il ministro della Difesa cinese Li Shangfu ha presentato la nuova iniziativa di sicurezza della Cina. Nel suo discorso al forum, ha osservato che la creazione di alleanze militari simili alla Nato nella regione dell’Asia-Pacifico porterebbe a una serie di conflitti.
