“Eravamo catalogati come il Terzo Mondo. Ora invece siamo chiamati il Sud Globale”, ha dichiarato oggi a Johannesburg il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, al termine del vertice del gruppo Brics che ha ufficializzato l’ingresso dal 2024 di altri sei Paesi, accanto a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
In una conferenza stampa, Lula ha insistito sull’importanza del momento che stiamo vivendo: «Il mondo sta cambiando, l’economia sta cominciando a cambiare e anche la geopolitica sta iniziando a modificarsi».
Durante l’incontro con i giornalisti l’ex sindacalista ha celebrato la crescita del Brasile e dei suoi alleati negli ultimi anni e ha ribadito che «eravamo chiamati il ;;Terzo Mondo, poi ci hanno catalogato come Paesi in via di sviluppo, ed ora il nostro nuovo nome è Sud Globale».
«Questo vertice dei Brics – ha poi detto – è uno degli incontri più importanti a cui abbia mai partecipato, sia nei due miei mandati precedenti sia in quello in corso». Un appuntamento importante, ha proseguito, «perché quando vediamo nascere un bambino, ne seguiamo la crescita e ci preoccupiamo di verificare quanto è grande rispetto agli altri bambini».
E io ricordo, ha aggiunto, che quando abbiamo cominciato a discutere la questione Brics, ci siamo resi conto che nel 1995 i paesi del G7 detenevano il 44,9% del Pil mondiale e i Paesi Brics, a parità di potere d’acquisto, solo il 16,9%.
Già nel 2010 il Pil dei membri del G7 era sceso al 34,3% e i Brics erano cresciuti al 26,6%. Nel 2023, ha osservato, si stima che il G7 controllerà una quota del 29,9% del Pil planetario ed i Brics il 32,1%. Ma, cosa ancora più importante, ha concluso, «con l’ingresso dei nuovi Paesi, il Pil dei Brics arriverà praticamente a quasi il 37% del totale mondiale».