Un imbroglione e golpista mancato che poi fa la vittima parlando di uso politico della giustizia.
Donald Trump avrebbe gonfiato il valore del proprio patrimonio fino a 2,2 miliardi di dollari in un anno. E’ quanto sostengono i rappresentanti della Procura generale di New York nell’ambito del procedimento civile presentato contro l’ex presidente, i suoi figli e la Trump Organization.
Nell’arco di un periodo di 10 anni, afferma la Procura secondo quanto riporta la Cnn, una valutazione corretta delle dichiarazioni reddituali di Trump porterebbe ad una riduzione netta tra il 17% e il 39% per ciascun anno. Vale a dire, tra gli 812 milioni di dollari e i 2,2 miliardi di dollari a seconda dell’anno preso in considerazione. Quest’ultima disparità sarebbe stata registrata nel 2014
In sintesi, secondo le analisi degli esperti che hanno visionato la documentazione, «la ricchezza netta di Trump in ciascuno degli anni che vanno dal 2011 al 2016 non sarebbe superiore ai 2,6 miliardi di dollari, rispetto ai 6,1 miliardi di dollari dichiarati». Secondo la Procura, il valore sarebbe perfino «considerevolmente» più basso se le proprietà dell’ex presidente fossero state valutate in maniera professionalmente corretta.
Secondo la Procura guidata dalla democratica Letitia James, Trump e gli altri accusati, che negano ogni addebito, avrebbero reso dichiarazioni fuorvianti dal 2011 al 2021 per ottenere trattamenti creditizi e assicurativi favorevoli. Secondo il calendario fissato, il processo dovrebbe approdare in aula a ottobre.
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