Negli ultimi tempi, si sono verificati attacchi russi contro l’Ucraina «molto vicino» al confine con la Romania: a denunciarlo è stato il presidente Klaus Iohannis in una conferenza stampa congiunta con il premier lussembureghese Xavier Bettel.
Ieri numerosi droni russi hanno colpito le infrastrutture portuali sul Danubio, ma le autorità romene hanno smentito che ne siano caduti anche all’interno del territorio del Paese che fa parte della Nato. «Abbiamo avuto attacchi a 800 metri dal nostro confine, quindi molto, molto vicini», ha dichiarato il presidente romeno.
Da quando, a luglio scorso, è stato sospeso l’accordo che consentiva all’Ucraina di esportare i suoi cereali attraverso il Mar Nero, la Russia ha intensificato i bombardamenti nella regione sud-occidentale dell’Ucraina, al confine con la Romania, dove si trovano i porti e altre infrastrutture vitali per questo commercio. Ieri l’Ucraina ha affermato di avere le prove che droni esplosivi russi sono caduti in Romania domenica sera.
Bucarest ha smentito «categoricamente» queste accuse, per voce del suo Ministero della Difesa, che ha dichiarato di «monitorare la situazione in tempo reale». «Non c’è stato nessun detrito, nessun drone o altro pezzo di aereo che è atterrato in Romania», ha ribadito Iohannis.
«Abbiamo il controllo totale del nostro spazio aereo. Abbiamo controllato tutto e posso rassicurare il pubblico». Ma, ha aggiunto, «siamo sì preoccupati per la vicinanza di questi ripetuti attacchi».