Presidenziali Usa: all'Onu tifano per tutti ma non per Trump

Joe Biden o un altro democratico che creda nel multilateralismo, nelle alleanze e nella realtà del climate change, altrimenti qualsiasi repubblicano che non sia Donald Trump

Presidenziali Usa: all'Onu tifano per tutti ma non per Trump
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24 Settembre 2023 - 02.12


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Joe Biden o un altro democratico che creda nel multilateralismo, nelle alleanze e nella realtà del climate change, altrimenti qualsiasi repubblicano che non sia Donald Trump, con una preferenza per Nikky Haley: è la speranza di vari diplomatici occidentali sondati da Politico (con la protezione dell’anonimato) durante l’assemblea generale dell’Onu in vista delle prossime presidenziali americane.

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La sensazione prevalente, secondo la testata, è che il mondo si stia preparando con una certa rassegnazione e preoccupazione ad un eventuale ritorno del tycoon, con il timore in particolare per il suo isolazionismo, la sua imprevedibilità e il rischio della fine del sostegno all’Ucraina.

«Se i diplomatici dovessero scegliere tra i repubblicani, sceglierebbero Haley. Ma questa è la speranza contro la realtà», confida un diplomatico europeo a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Haley ha incassato apprezzamenti e allo stesso tempo si è alienata molti quando era ambasciatrice Usa all’Onu. Era (e lo è tuttora) fermamente filo-israeliana, ad esempio, e la cosa ha frustrato molti paesi che si preoccupano per i palestinesi.

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Ma Haley a volte ha anche enfatizzato le questioni umanitarie, andando in rotta di collisione con il pensiero generale di Trump ma in sintonia con molti paesi in via di sviluppo. I diplomatici alle Nazioni Unite seguono tuttavia i sondaggi e riconoscono che Haley e gli altri contendenti repubblicani sono molto indietro rispetto all’ex presidente, nonostante i molteplici processi che incombono su di lui. Qualunque siano le loro preferenze, la platea delle Nazioni Unite è «più concentrata su un potenziale ritorno di Trump», ha riferito a Politico un diplomatico dell’Onu.

Quasi nessuno però osa fare mosse visibili che suggeriscano preparativi o correzioni di rotta per una presidenza Trump o di un altro repubblicano, anche per non irritare Joe Biden, che comunque sembra ancora avere buone possibilità di rielezione. Alcune ambasciate straniere a Washington – come è prassi diplomatica – stanno stabilendo contatti con le campagne dei candidati Gop ma qualche governo sta anche stando il terreno in giro per l’America: come la Germania, la cui ministra degli esteri Annalena Baerbock ha fatto una visita pubblica in Texas, dove ha incontrato il governatore repubblicano Greg Abbott, uno strenuo oppositore dell’amministrazione Biden.

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