Il governo brasiliano di Luiz Inacio Lula da Silva ha annunciato oggi un piano di investimenti da 42 miliardi di reales (circa 8 miliardi di euro) per lo sviluppo del comparto economico e industriale della salute.
Obiettivo della legge si legge in una nota del governo è quello di «ridurre la dipendenza del Brasile dalle importazioni di medicinali, vaccini e altri prodotti sanitari per raggiungere una maggiore autonomia e garantire l’accesso universale alla sanità per tutti».
Il deficit del settore, sottolinea il governo, è aumentato progressivamente negli ultimi anni passando dagli 11 miliardi del 2013 ai 20 miliardi del 2022.
Il piano di investimenti prevede la partecipazione tanto del settore pubblico – con fondi stanziati dal governo e dalla Banca Nazionale dello Sviluppo Economico e Sociale (Bndes) – così come di quello privato che contribuirà per oltre la metà del totale.
La dipendenza del Brasile dalle forniture sanitarie, ritiene il governo, rende vulnerabile il Sistema sanitario pubblico (Sus) soprattutto in previsione di un’espansione e un miglioramento della copertura del servizio.
L’obiettivo del governo di Lula è coprire il 70% del fabbisogno del settore attraverso la produzione locale.
Da sottolineare che proprio la protezione del comparto della salute, insieme a quello delle gare pubbliche, è per il Brasile uno dei punti più algidi del negoziato per la chiusura dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur.