Lo scontro tra Tunisia e Ue sulla questione migranti è sempre ai massimi livelli e l’ultima mossa di Kais Saied non aiuterà a stemperare i rapporti. Il presidente tunisino ha infatti confermato di aver restituito i 60 milioni di euro versati dalla Commissione Ue sul conto della Banca centrale tunisina il 3 ottobre scorso.
La decisione, ha spiegato, è stata presa perché «questo metodo viola la nostra dignità e ci mette di fronte ad un fatto compiuto sul quale non siamo stati nemmeno consultati». Il popolo tunisino, ha aggiunto, «rifiuta i favori previsti a qualsiasi titolo e accetta di trattare solo nello spirito di partenariato strategico basato sull’uguaglianza e sul rispetto».
Il ministro degli Esteri, Nabil Ammar, in un’intervista pubblicata ieri sul quotidiano arabofono Al Chorouk, aveva affermato che la Tunisia ha restituito i fondi il 9 ottobre scorso.
«L’importo fornito dall’Unione europea all’insaputa delle autorità tunisine nell’ambito del piano di ripresa post-covid-19 è stato restituito», ha confermato Saied durante un incontro con il primo ministro Ahmed Hachani e la ministra delle Finanze Sihem Boughediri Namsia al Palazzo di Cartagine, riportato in un video dalla stessa presidenza.
Il presidente tunisino ha affermato che la Tunisia è capace di superare tutte le difficoltà con i propri mezzi, attraverso la determinazione del suo popolo ad essere indipendente nelle scelte nazionali e coinvolgendo tutti «nella guerra di liberazione che stiamo conducendo e che faremo accettare solo per emergere vittoriosi, con la nostra sovranità e dignità nazionale intatte».