Il comico russo Lexus racconta la sua verità sulla telefonata beffa a Giorgia Meloni

Il comico russo, Lexus, artefice dello scherzo telefonico alla premier Giorgia Meloni, a Otto e mezzo su la7 racconta la sua verità

Il comico russo Lexus racconta la sua verità sulla telefonata beffa a Giorgia Meloni
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2 Novembre 2023 - 21.30


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«Noi non vogliamo rivelare questo segreto e dire come siamo arrivati a questa telefonata per non scoprire tutti quelli che organizzavano questa telefonata. Se volete, parlate con la vostra premier. Noi non diremo niente. Parliamo della nostra conversazione se volete».

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Lo ha detto il comico russo, Lexus, artefice dello scherzo telefonico alla premier Giorgia Meloni, a Otto e mezzo su la7.

«La chiamata è arrivata al nostro numero che abbiamo lasciato» ma «non daremo i dettagli perché nessuno che ha partecipato in qualche modo alla telefonata deve avere danno. Tutte le domande le potete fare al premier Meloni» 

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«Anche Stoltenberg era uno di quelli con cui abbiamo fatto la telefonata scherzando, ci sono anche altri leader europei. Giorgia Meloni non era una cosa speciale. Noi abbiamo tante persone che leggono i nostri social e ci sono tanti che scrivono dall’Italia e ci chiedono di chiamare Meloni». Lo ha detto il comico russo, Lexus, artefice dello scherzo telefonico alla premier Giorgia Meloni, a Otto e mezzo su la7.

«Io direi così, livello di sicurezza media se la paragoniamo con altre persone che hanno retto pagine di storia. L’unica cosa che posso dire della premier è che è una persona viva, ha una sua posizione non ha paura di spiegare quello che pensa, gli altri politici non erano tutti così». Come hanno verificato nostra identità? «Sinceramente non direi nulla perché la risposta la devono dare i vostri deputati, politici. Ma non credo abbiano fatto un errore, siamo stati fortunati e ci ha aiutato tantissimo la nostra professionalità». 

«Abbiamo parlato quasi mezz’ora e se il vostro premier ha tanto tempo per divertirsi in questo modo posso dire che ha tanto tempo da spendere. Poi voleva continuare a parlare. Noi abbiamo chiuso la conversazione, avevamo già ricevuto le risposte sull’Ucraina e i migranti in Europa. Tutto quello che interessa non solo per noi cittadini russi ma per tutto il mondo. Io penso che non si sia accorta dello scherzo, mi dispiace ma è così. Penso che lei raccontava e diceva quello che pensa e non ha voluto nascondere quello che pensa. È una persona viva, che parlava». 

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